Ciao a tutti oggi leggerete il commento della poesia "10 agosto" di Giovanni Pascoli, questo commento ci è stato assegnato come compito per il 14/01/2022, dal nostro professor Strippoli. Non vi faccio perdere altro tempo, buona lettura!
I parte: la struttura metrica
Il componimento è costituito da sei quartine di decasillabi e noverano con rime alternate secondo lo schema ABAB (rima alternata)
II parte: la parafrasi
San Lorenzo, io so perché (oggi) così tante stelle splendono e cadono nel cielo tranquillo e perché un così grande pianto brilla nell'orizzonte concavo della notte.
Una rondine stava tornando al tetto, la uccisero e cadde tra i rovi: nel becco aveva un insetto, la cena per i suoi piccoli.
Adesso è lì, con le ali aperte come in croce, e dal becco porge ancora il verme al cielo lontano. I suoi piccoli, nel nido, continuano ad aspettare nell'ombra e pigolano sempre più piano.
Anche un uomo stava tornando a casa: quando lo uccisero disse "Perdono" e nei suoi occhi aperti rimase un grido; portava con sé due bambole, in regalo.
Ora lì, nella casa solitaria, lo aspettano inutilmente: il suo corpo immobile e attonito mostra le bambole al cielo lontano.
(Ecco perché piangi:) Tu Cielo, infinito e immortale, dall'alto dei mondi sereni in cui risiedo inondi di stelle questo nostro mondo, un atomo opaco fatto di dolore.
III parte: commento
Per il poeta la caduta delle stelle, nella notte di San Lorenzo, rappresenta il pianto del cielo per la morte del padre.
La metafora del nido e della rondine rappresenta la morte del padre
La reticenza si trova nel verso 12, "che pigola sempre più piano", sta a significare la morte, perché i rondinini aspettavano la loro mamma con il cibo, ma fu uccisa, infine i rondini pigolarono sempre più piano e morirono per la mancata presenza di cibo.
Sinceramente non sono molto d'accordo con il poeta. Si nel mondo c'è cattiveria, ma secondo me se trovi le persone giuste e provi a non pensare a le cose crudeli della vita, non vedrai solo la parte "brutta" del mondo, ma anche quella "bella".
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